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Sab, 06/15/2024 - 10:00
INTELLIGENZA ARTIFICIALE E PENSIERO MEDIEVALE - RIFLESSIONI SUL PASSATO PER UN FUTURO SOSTENIBILE (DALL’UMANO INTELLETTO)

Lo sviluppo tecnico e scientifico di una società non è mai un processo lineare e scevro di tensioni sociali e politiche. Se dall’età dei lumi la società occidentale ha identificato il progresso scientifico e tecnologico come un cammino continuo capace di un miglioramento effettivo del suo benessere, i costi di questo cammino sono stati spesso onerosi creando nuove situazioni di disagio e facendo talora emergere nuovi fantasmi. Si pensi alla paura, mai sopita, dell’autodistruzione in un olocausto nucleare del secolo passato che è stata in parte sostituita, nel nuovo millennio, dalla paura della ribellione della Natura con la nascita di movimenti dove scienza e superstitio spesso viaggiano a braccetto, favoriti da una nuova comunicazione tanto capillare quanto indistinta dal punto di vista delle basi epistemologiche ed etiche della cultura e della scienza stessa.
Restando nel campo dell’intelligenza artificiale, la meraviglia e le promesse di questa nuova entità (puntualmente mai mantenute) del secolo scorso sono state in parte sostituite, oggi che la tecnologia ci permette di pensare seriamente allo sviluppo di sistemi di automazione particolarmente efficienti, da ottimistiche visioni di un futuro prossimo a cui si sono associate subito nuove paure. La politica e le istituzioni hanno fatto proprie queste ansie, giustificate o meno, cercando di limitare i presumibili danni e cercando di imbrigliare questo fenomeno attraverso decreti e regolamenti, generalmente farraginosi e tardivi.
Il fenomeno dell’intelligenza artificiale, spesso volgarizzato attraverso narrazioni fantascientifiche se non superstiziose, è a nostro parere degno di una riflessione diversa, magari interrogandoci seriamente sull’intelligenza, ovvero su quel concetto di intelletto che ha impegnato a lungo i filosofi medievali in una ricerca profonda e talora ineguagliata sulla sua essenza e differenziazione. Come dire che la suddivisione tra naturale e artificiale, fra materiale e “immateriale” non è un mero problema da affidare alle neuroscienze o all’ingegneria informatica ma una questione molto più profonda che interessa l’essere umano in quanto tale e che necessita di risposte (o proposte) filosofiche e antropologiche diverse. Forse il medioevo, nel suo periodo più brillante ed esaltante per la storia del pensiero occidentale può fornirci se non delle vere risposte, perlomeno alcuni importanti strumenti di riflessione.
Il nostro piccolo convegno, cercando di mettere a confronto passato e presente, vuole essere un contributo per una intelligenza “sostenibile” (usando un termine abusato) artificiale e no, in una società complessa come l’attuale.

Qui il programma della giornata.e il video relativo.